ANDATURE II
Elisabetta di Maggio / Sophie Ko 
a cura di Marcella Cangioli e Antonella Nicola
Museo Marino Marini, Firenze | 24 Settembre-24 ottobre 2022

In continuità con l’edizione precedente, Andature prosegue la riflessione sul nostro essere e stare nel mondo, esseri complessi in continua trasformazione, in una realtà multidimensionale che non può non tenere conto del legame inscindibile che unisce l’Uomo alla Natura, ma anche alle leggi e ai processi evolutivi dell’Universo. Scienza, cosmologia, macro e microcosmo, ecologia, natura e ritmi biologici, dinamiche di confronto e di relazione, equilibri e tensioni, sono questi i temi che scandiscono il cammino dell’uomo lungo la strada della sua evoluzione e che caratterizzano questo progetto definito proprio dal passo, dall’ANDATURA dell’artista, singolarmente o congiuntamente.

Questa seconda edizione vede protagoniste Elisabetta di Maggio e Sophie Ko, due tra le più interessanti artiste del panorama italiano, attive ormai da tempo sulla scena internazionale.
Una mostra che inizia con due opere che rappresentano l’uomo e la civiltà, il suo cammino lungo le ere e la storia –Fez di Elisabetta di Maggio e Atlanti di Sophie Ko- e prosegue conducendoci dentro il tempo e il suo inarrestabile flus- so, al centro -tra confronti e similitudini- della poetica delle due artiste, che lo indagano attraverso un linguaggio ricco di riferimenti culturali e poetici.

Elisabetta di Maggio realizza intagli preziosi, mosaici e composizioni leggerissime utilizzando strumenti e materie di varia natura, come francobolli, carta, ceramica, sapone ed elementi vegetali. Disegno, scultura e architettura sono evocati in ogni gesto creativo operato daIl’artista che ci regala ogni volta stupore e meraviglia. Lirismo e maestria si combinano a uno sguardo sofisticato che indaga in modo profondo i movimenti del nostro tempo e del nostro vivere. L’artista, nei suoi lavori, attraversa con linee rette e curve una cartografia errante tra materiali diversi, dal sapone inciso -come in Fez– a elementi vegetali, foglie, rami e fiori “ricamati” -come in Cabbage o nei Vuoti d’aria dove emergono nuovi paesaggi in equilibrio tra fragilità e tensione. Linee che troviamo anche in Traiettoria di Volo di Farfalla, un’opera costruita con gli spilli, quelli da entomologo, che sono utilizzati per disegnare il volo delle farfalle che non potrà mai essere rettilineo. O ancora i francobolli, metafore di storie vissute e attese, che sostituendo le tessere colorate di pietra o di marmo, compongono, in una complessa e articolata ricostruzione, preziosi mosaici che si rivelano in tutta la loro straordinaria bellezza –Senza Titolo.

Sophie Ko costruisce invece mappe cromatiche informi, usando pigmenti puri o ceneri ottenute bruciando immagini di opere d’arte, raccolti in teche di vetro poste verticalmente, proprio come un quadro. I dipinti materici di Sophie sono colore allo stato originario: il pigmento puro, non emulsionato è la materia viva primaria dell’opera, ponendosi così in rapporto diretto con la pittura e le sue origini. Ma un altro elemento entra in gioco in questi paesaggi di colore: la gravità, in relazione al tempo. Il colore cade e al tempo stesso resiste trasformandosi in un’immagine in continuo divenire, che sfida le leggi di gravità, contribuendo al fa- scino di queste opere. Paesaggi che si modificano con lo scorrere del tempo come nelle Geografie Temporali, che resistono –Atti di Resistenza– o ci accompagnano nella storia –Le Ceneri della Storia. Ogni Geografia temporale è un segnatempo, un orologio a polvere. La cornice delimita lo spazio dell’immagine di cenere, come le ampolle della clessidra definiscono lo spazio del tempo misurabile. Il disegno nel quadro cambia, le immagini vivono nel tempo, ne sono testimoni, scompaiono e ritornano. A volte Sophie Ko inserisce elementi come fiori o farfalle, come nelle Vanitas della Terra, richiamando l’aspirazione metafisica, attraverso cangiantismi e sfavillii dorati propri degli antichi maestri.

Al Museo Marino Marini le due artiste hanno presentato una serie di sculture e di opere a parete che ci conducono lungo la poetica degli ultimi anni. Un piccolo nucleo di queste è stata presentata nelle sale dell’Hotel Savoy, dove l’eleganza si completa con l’attenzione ai linguaggi dell’arte.

Andature è un progetto interdisciplinare che nasce nel 2020, a cura di Marcella Cangioli e Antonella Nicola, in collaborazione con l’Associazione Culturale Città Nascosta e il Museo Marino Marini, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze. Andature II è realizzata con il sostegno e la collaborazione delle gallerie di riferimento delle artiste: Building Milano, Galleria De Foscherari, Bologna, Renata Fabbri arte Contemporanea Milano, Christian Stein, Milano. Con il Patrocinio del Comune di Firenze. Si ringrazia Catani Gagliani Assicurazioni, Hotel Savoy.

L’esposizione è corredata da un catalogo con un saggio critico di Francesco Guzzetti.
Fotografie di Serge Domingie.