ELISABETTA BENASSI
Day’s End

Day’s End è il titolo della prima mostra personale di Elisabetta Benassi. Il progetto è molto ambizioso essendo incentrato su due grandi installazioni inedite, entrambe rivolte all’idea di interazione tra spazio e tempo, tra dimensione fisica e psichica, tra dentro e fuori.

La prima installazione, Day’s End, da cui prende il titolo l’intera mostra, posta nella prima sala della galleria, è costituita da una grande struttura a forma di parallelepipedo, da cui si percepisce uscire un sonoro. La struttura è realizzata in acciaio e legno, lasciando percepibile alla vista e al tatto, esternamente, la diversità dei due materiali, la rugosità e la levigatezza, come l’interno e l’esterno di un corpo. La parte praticabile della struttura, il box in acciaio, ricostruisce la cabina di un ascensore, in fattezze e dimensioni, al cui interno è installato e proiettato un video. L’accesso è possibile, come su un ascensore reale, per non più di 4/6 persone alla volta. Il video, girato all’interno di un ascensore dell’Empire State Building di New York, riprende il display dei piani e la parte alta dell’ascensore con il sottofondo del vocio confuso della gente. Salendo di piano in piano, il sonoro e l’immagine diventano sempre più confusi fino a perdersi in una musica diffusa e un bianco accecante. 
L’atmosfera intensa prodotta è ulteriormente accentuata dal gioco dell’acciaio specchiante che rompe l’immagine del video in mille riflessi luminosi che si moltiplicano rimbalzando da un punto all’altro.
Lo scorrere del tempo che fluisce senza sosta è scandito poi dal pulsare ininterrotto del neon rosso ad intermittenza posto sulla vetrina, che ribadisce il tema Day’s End.

Lo scorrere del tempo e l’idea di spazio esterno chiuso è ripreso anche nell’istallazione Box City presentata nella seconda sala della galleria, dove un insieme di elementi in nylon chiusi, inaccessibili calano dal soffitto celando l’interno e lasciando appena intravedere in trasparenza un battito intermittente rosso. 

Oltre alle due grandi installazioni, sono esposte due fotografie, una che ritrae l’artista con la sua giacca di pelle, l’altra il pallone da calcio: Bettagol è lo “slogan” che contraddistingue la serie di lavori fotografici su alluminio che corrono paralleli a alla serie You’ll never walk alone dedicata a Pasolini.
Fanno parte del progetto Day’s End alcune serie fotografiche di piccole dimensioni tratte dal video e due dittici Senza Titolo (Day’s End) di grandi dimensioni.

Galleria Antonella Nicola, Torino
Elisabetta Benassi, Day’s End
12 aprile – 26 maggio 2001

Biografia recente:
Nata a Roma nel 1966, Elisabetta Benassi vive e lavora a Roma.
Tra le mostre personali: (2001) Day’s End, Galleria Antonella Nicola, Torino; 
(2000) Gymnasium, a cura di Stefano Chiodi, Centro per l’arte contemporanea La Grancia, Serre di Rapolano.
Mostre Collettive: (2001) Biennale di Berlino, Berlino; Elisabetta Benassi, Federico Del Prete, Matthias Muller, presso Fondazione Adriano Olivetti, Roma; Che c’è di nuovo? 2, Casina Pompeiana, Napoli; Rendez-vous, Galerie Michel Rein, Paris; Juana e Juanitan, Galeria Juana de Aizpuru, Madrid;  Special Projects, a cura di Carolyn Christov Bakargiev, P.S.1 Contemporary Art center New York; La ville, le Jardin, la Mémoire, Spazio La Folie, a cura di Laurence Bossé, Carolyn Christov Bakargievn Hans Ulrich Obrist, Accademia di Francia, Roma; Con i tuoi occhi, a cura di Salvatore Lacagnina, Covo (cat.); Elisabetta Benassi – Giovanni Surace, a cura di Maria Antonia Rinaldi e Matteo Chini, SACI Gallery, Firenze.
(2000) Videoplace, a cura di Salvatore Lacagnina, Palazzo delle Papesse, Siena; Anemation, a cura di Claudio Di Biagio, Castello Colonna, Genazzano Emporio Maraini, Istituto Svizzero, Roma; In video veritas: visioni italiane, The British School at Rome, Roma.

Prossima mostra personale autunno 2001 presso Galleria Massimo De Carlo, Milano