DE BLASI MOSCARA
Matthra

Il progetto dal titolo Matthra comprende una serie di immagini, fotografie lambda su forze di varie dimensioni, e un’istallazione site specific. La componente chiave dell’intero lavoro è la sovrapposizione dello spazio interno con quello esterno: sia le fotografie che l’istallazione mostrano un interno, il cui pavimento è interamente ricoperto da un massetto di terra. I protagonisti, sempre in gruppo, si comportano però come fossero all’esterno: corrono e compiono esercizi fisici. L’ambiente diventa luogo aperto, non più spazio privato, bensì luogo dell’agire collettivo, spazio sconfinato, prosecuzione e nel contempo territorio aperto naturale, privo di ogni traccia domestica, di segni familiari, suppellettili e ogni genere di decorazioni. È un omaggio alla natura che invade inoffensiva lo spazio domestico e si presenta con la sua veste migliore: la terra, viva e profumata.

L’azione è il punto di origine da cui genera l’immagine. Un’azione che è performance, sperimentazione di nuovi e antichi riti. Ogni gesto è infatti parte di uno disegno da realizzare che coinvolge necessariamente un gruppo di persone tutte impegnate nello stesso obiettivo. L’azione si snoda coinvolgendo tutto il campo, nei quattro punti cardinali inglobando nel movimento anche lo spettatore la cui posizione è spesso coincidente con l’occhio della macchina fotografica. La co-partecipazione è fondamentale, come testimone del gruppo sociale, ma anche della gang, della tribù e del gioco di squadra. E fondamentale è anche il luogo dell’azione:la natura, lo spazio aperto. Le azioni di De Blasi e Moscara non solo creano comunità, ma ne immaginano lo spazio definendo il luogo. Gioco, rito, impresa si confondono drammatici e ironici al contempo.

“…c’è un riferimento alle pratiche di una cultura popolare ormai sparita: le danze sciamaniche dei tarantolati pugliesi, si torna a specie di danze-lotte attorno ad un cesto di pane poggiato sulla nuda terra, in un addensarsi di sensi e significati molteplici ed evidenti. Gli uomini sono giovani fertili e in vestiti ordinari, non vestono uniformi e rappresentano solo ciò che sono: animali sociali. E in società agiscono – società ristrette ma pubbliche – scambiano patti non più di sangue ma di pneuma: d’aria, parola e di spirito vitale. Comunicano attraverso tubi, tele, gesti. Danzano bendati ma abbracciati, scagliano pietre nel vuoto in un gesto apotropaico e scaramantico, ma anche propiziatorio e divinatorio. Si avvicinano al pasto come se il cibo fosse una conquista e la mensa fosse il campo di un’ordalia mitica”. (Augusto Pieroni)

In mostra: Installazione site specific, terra pugliese rossa; Stampe lambda su forex cm 120×148, 120×157 e 20×30, 24×30

Galleria Antonella Nicola, Torino
De Blasi Moscara, Matthra, 2001
Dal 27 settembre al 31 ottobre 2001

BIOGRAFIA
Franz De Blasi, Lecce 1973 
Marcello Moscara, Galatina 1972
MOSTRE PERSONALI: 2001 Matthra, Galleria Antonella Nicola, Torino
MOSTRE COLLETTIVE: 2002 Prototipi-01, a cura di Stefano Chiodi e Bartolomeo Pietromarchi; Working, a cura di Sergio Risaliti, ex Meccanotessile, Firenze; 2001 BOOM!Playmakers, progetto di Sergio Risaliti a cura di Caroline Corbetta, Manifattura Tabacchi – Manifattura d’Arte, Firenze; 2000 Fringe Festival, a cura di Augusto Pieroni, ex stazione Leopolda, Firenze.
BIBLIOGRAFIA
A.Pieroni, De Blasi e Moscara, Juliet n. 103, 2001
O.Gambari, De Blasi e Moscara, Arte e Critica n. 28, 2001
Il Giornale dell’Arte, n. 205, Rapporto Fotografia, pag. 10, 2001
D. Bigi, Bipolarità: De Blasi Moscara, Arte e Critica n. 29, 2002 
P. Magni, In vetrina i pro