CESARE VIEL
Ritratto di un amico
, Hotel Roma

Cesare Viel, reading-performance dedicata a Cesare Pavese, Hotel Roma, 1999. Il giorno prima della performance è uscito su “La Stampa” un articolo che ha attaccato il progetto e l’hotel ha ritirato il consenso all’utilizzo della stanza, prima concesso. Molti scrittori e giornalisti sono intervenuti in difesa del progetto e dell’artista.


A un anno di distanza dal giorno del progetto di reading-performance, si chiude il ciclo allora iniziato dall’artista, con un nuovo progetto ambizioso che vede la realizzazione di un film d’autore. Il video Hotel Roma – Ritratto di un amico, regia di Gianfranco Barberi, mostra il farsi e il disfarsi del progetto, un percorso accanto all’artista che ci accompagna nella ricerca poetica di Cesare Pavese.
Domenica19 novembre 2000 alle ore 18,30, nella sala 2 del Cinema Reposi, all’interno della programmazione della XVIII Edizione di Torino Film Festival, sarà presentato il film Hotel Roma-Ritratto di un amico, realizzato a partire da quell’idea di riflessione che Cesare Viel offre sui maggiori autori del nostro secolo. Gianfranco Barberi, regista, è da diversi anni impegnato a fianco degli artisti del nostro contemporaneo.
Mercoledì 22 novembre alle ore 18  il film sarà proiettato in seconda visione in galleria. Seguirà un incontro con l’artista Cesare Viel, il regista Gianfranco Barberi, il Dott. Giorgio Verzotti, critico d’arte e curatore, il critico d’arte Emanuela De Cecco e lo scrittore Tiziano Scarpa.

Il mio progetto di reading-performance nella stanza dell’Hotel Roma dedicato a Cesare Pavese, poi non realizzato per le polemiche che suscitò, ha trovato in questo film realizzato con Gianfranco Barberi il suo naturale sbocco, la sua quadratura del cerchio. Ciò che è avvenuto ha inevitabilmente modificato il senso della performance. E questa trasformazione adesso ha trovato la sua giusta forma e la sua ragion d’essere nel film. Quello che mi sembrava perduto per sempre si è arricchito invece di ulteriori elementi linguistici, e la storia raccontata nel film colloca sotto una nuova luce anche l’avventura di provare a mettersi in gioco di nuovo fino in fondo. Cesare Viel

Lo scorso anno, nel corso di una visita all’amico Cesare Viel, mi racconta di un suo progetto di reading-performance. Il progetto prevede una serie di letture di brani di scrittori italiani dedicati alla memoria di altrettanti autori scomparsi. I luoghi in cui l’artista ambienta le reading-performances sono quelli in cui si è consumato l’ultimo atto della vita di questi scrittori. Tra loro c’è anche Cesare Pavese, a cui Natalia Ginzburg dedica alcune pagine di rara bellezza. E c’è un luogo: la stanza 49, oggi rinumerata come 346 dell’Hotel Roma, in Piazza Carlo Felice, dove lo scrittore nell’agosto del 1950 si tolse la vita. Il progetto mi piace subito e gli propongo di farne anche una versione cinematografica. Cominciamo a ragionare e da quei ragionamenti prende forma la sceneggiatura del film. Nasce così il personaggio del viaggiatore Cesare Viel che giunge a Torino e, come un qualunque viaggiatore, anche il nostro approda ad un hotel e riposa in una camera. L’Hotel però si chiama Hotel Roma e la camera ha un numero, la 346. Nella stanza la sola cosa che è cambiata da quel tragico ultimo giorno della vita di Pavese è il numero della camera. Tutto il resto è rimasto come allora. E il solo luogo dove si respira ancora intatta l’aria di quella Torino del 1950. Qui Cesare resta alcuni giorni per assorbire la drammaticità di quello spazio claustrofobico e per provare la lettura del testo. Inoltre, girovaga per la città con la speranza di trovare ancora qualche traccia della Torino di Pavese. Poi, inaspettato, un giorno, sfogliando un giornale cittadino, Cesare scopre qualcosa che fa saltare la performance. A Cesare non rimane altro che abbandonare il progetto e lasciare la camera 346 come un qualsiasi viaggiatore di passaggio… Una cameriera rifà il letto, riordina la camera ed essa torna ad essere una qualsiasi camera d’albergo come tante altre, ma, qualcosa di tutta questa storia rimarrà tra le mani della cameriera. Gianfranco Barberi 

Ritratto di un amico, film, beta, 45 min, b/n, col.
Da un’idea di Cesare Viel, Scritto e diretto da Gianfranco Barberi
Con il sostegno della Regione Piemonte

Hyperion per l’arte, Antonella Nicola, Torino
I tappa, 1999, reading-performance Hotel Roma, Torino
II tappa, novembre 2000:
Proiezione film, 19 novembre 2000 ore 18.30, Torino Film Festival, XVIII Edizione – Cinema Reposi, sala 2;
Proiezione film e Talk-incontro con Cesare Viel, Gianfranco Barberi, Emanuela De Cecco, Tiziano Scarpa, Giorgio Verzotti.
22 novembre, galleria Antonella Nicola – via Baretti 3/A Torino