Claude Closky
New Paintings, 2003
Per la mostra, prima personale in Italia, Claude Closky ha realizzato una serie di grandi tele in cui concentra la massima espressione della capitalizzazione con la fascinazione del segno e della pittura. Studiando l’indice della borsa di Milano, MIB 30, in cui sono rappresentate le 30 maggiori società italiane, sceglie di rappresentare il momento del massimo rialzo di ciascuna azione. I grafici dell’andamento azionario oltre a riflettere una situazione tipica della società attuale, acquistano qui un forte segno attrattivo. Le pitture seducono diventando puro colore, astrazione, forma.
Da diversi anni Claude Closky osserva e manipola i segni del reale, quello che la quotidianità ha banalizzato, semplificato, assorbito dentro se stessa per limitare il rischio della critica. Di fronte al mutismo a cui la critica ideologica è condotta, catturata dal fascinoso gioco di riflessi, Closky si riappropria dei segni, li riorganizza, li decontestualizza, sfidando il potere seduttivo della noia, l’ennui. La noia che seduce e immobilizza. Lo spazio saturato dalla comunicazione, dall’informazione, è il terreno per eccellenza in cui gioco ludico ed estetico si combinano. È l’occasione per giocare per errore con il linguaggio, per lasciare apparire nuove associazioni, nuovi miraggi e superstizioni. Attraverso tutte le forme vuote che manipola, Closky mette faccia a faccia la sottomissione al desiderio e la sottomissione all’oggettività . La menzogna del consumismo consiste nel voler sovrapporre l’illusione generata dal desiderio, alla verità del desiderio, e preferire le reperti, i fantasmi dell’immaginario piuttosto che il rischio della parola. La distinzione è diventata assolutamente necessaria, uno scarto che faccia sì che le cose si articolino insieme e compongano un senso comune. Al di là di tutte le identificazioni, di tutti gli adeguamenti tra rappresentazione e significato, il soggetto è ritratto perché si salvaguardi dallo specchio delle immagini e dei segni che l’immobilizzano. Closky prende nota del retaggio di tutte queste mimesi, il retaggio necessario a una scrittura decentrata e aggregata al discorso. (Céline Mélissent, in ”Closky 2000”, edizione Moderna Galerija, Ljubljan)
OPERE IN MOSTRA
sala 1
Untitled (MS.MI-26-10-99-09-03-00) ), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
Untitled (STM.MI-26-10-99-08-02-00), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
3 Aout 1999, 1999, C-Print
4 Aout 1999, 1999, C-Print
5 Aout 1999, 1999, C-Print
sala 2
Untitled (FIA.MI-14-01-98-06-04-98), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
6 Aout 1999, 1999, C-Print
7 Aout 1999, 1999, C-Print
8 Aout 1999, 1999, C-Print
sala 3
Untitled (LUX.MI-12-03-03-02-09-03), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
Untitled (RASI.MI-27-01-03-12-02-03), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
10 Aout 1999, 1999, C-Print
ufficio
Untitled (TLIT.MI-03-01-98-14-03-00), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
9 Aout 1999, 1999, C-Print
11 Aout 1999, 1999, C-Print
Table of comparison, Multiplo, presentato nell’ottobre 2001, visibile in Galleria.
Artissima
Untitled (NTV.MI-27-12-02-27-02-03), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
Untitled (GASI.MI-26-01-03-18-02-03), 2003, acrylic on cavas, 180 x 180 cm
Immagini: Photo © Joséphine de Bère
“Il mio progetto si chiama Table of comparison. È composto da due coppie di tabelle, riformulate per nascondere gli oggetti da confrontare (le intestazioni sono quasi totalmente tagliate). Rimangono solo i dati privi di valore informativo, privi di ogni funzionalità. In modo che, sebbene ogni tabella presenti risultati opposti a quelli corrispondenti, sembrano indicare valutazioni equivalenti. ” Claude Closky.
Galleria Nicola Fornello/ Antonella Nicola e Enrico Fornello, Torino.
Claude Closky, New Paintings, 2003
Dal 8 novembre 2003 al 30 gennaio 2004